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    Unite in cucina - Emilia e Romagna

    MEDIO
    Adesso Audio 12/2016
    antipasti Bologna
    © RossHelen/Shutterstock.com
    Von Marina Collaci

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    Unite in cucina: Emilia e Romagna

    E apriamo la nostra pagina di viaggi. Questo mese vi porteremo a fare un piccolo tour attraverso una delle regioni più "gastronomiche" d'Italia.

    L’Emilia Romagna è una "regione doppiohier: aus zwei Teilen bestehenddoppia". guai awehe, wennGuai a confondersidurcheinander kommenconfondersi e definire “emiliana” una città romagnola o viceversa, perché l’l'orgoglioStolzorgoglio di appartenereangehörenappartenere all’una o all’altra area è molto vivoausgeprägtvivo ancora oggi. Se gli emiliani si definiscono coltogebildetcolti, placidoruhig, langsamplacidi e concreti, ai romagnoli piace considerarsi passionali e sanguignotemperamentvollsanguigni. L’Emilia prende il nome dall’antica via romana lunga 262 km che divide la regione in due. È fertilefruchtbarfertile e benestantewohlhabendbenestante, ma lontana dal mare, ricca di città d’arte che susseguirsiaufeinander folgensi susseguono l’una dietro all’altra. In Romagna scende invece la Via Romea, che dalla Germania arriva fino a Roma e veniva percorsa a piedi dai pellegrini. È un’area tradizionalmente povera, ma abituata all’l'accoglienzaGastfreundschaftaccoglienza, con paesaggi d’incanto segnati dal grande fiume Po. La Romagna è famosa per le sue città-gioiello, come Ravenna e Rimini, ma anche per le spiagge, le discoteche e le balere, che sono le tipiche sale da ballo per gli anziani. Se gli emiliani si sentono nordici e, come i tedeschi, utilizzano burro e cipolla in cucina, i romagnoli, più mediterranei, condireanmachen, würzencondiscono i loro piatti con l’olio d’oliva. Eppure una caratteristica in comunegemeinsamin comune ce l’hanno: una passione sfrenatomaßlossfrenata per la cucina.

    Le la radiceWurzelradici sono storiche: per gli antichi il ducatoHerzogtumducati di Modena e Reggio, di Parma e Piacenza, per la Bologna dei Bentivoglio, la Rimini dei Malatesta e le la corteHofcorti di Ferrara e Ravenna la cucina rappresentava un il vantoStolzvanto e le dinastie rinascimentali fare a garaim Wettstreit liegenfacevano a gara per superarsisich übertreffensuperarsi a vicendagegenseitiga vicenda. Il grande chef Carlo Cracco, di origine veneta, racconta: “Quando penso all’Emilia-Romagna, la prima cosa che mi venire in menteeinfallenviene in mente è il il profumoDuftprofumo delle lasagne che cuocere in fornoim Ofen garencuociono in forno la domenica mattina, con le mamme che preparano il pranzo e tutte le famiglie riunite intorno al tavolo”.

    Infatti in Emilia-Romagna anche la cucina di casa è fatta di piatti elaboratoausgefeiltelaborati come la pasta fresca ripienogefülltripiena, i il timballoAuflauftimballi agrodolcesüßsaueragrodolci e opulenti il bollito di carnegemischtes Siedfleischbolliti di carne. E la concorrenza fra città è molto forte: Modena e Bologna contendersirivalisierensi contendono la la paternitàUrheberschaftpaternità dei tortellini, Parma e Reggio Emilia quella del parmigiano, Reggio e Modena reclamano la vera ricetta di aceto balsamico tradizionale. Anche il vino ha un’antica tradizione: la vitis lambrusca era già conosciuta e apprezzato dageschätzt vonapprezzata dai Romani e il trebulanus, il Trebbiano, era il vino dei legionari. Riuscite a indovinareerratenindovinare il il santoHeiligersanto più amato dai romagnoli? Una vecchia la barzellettaWitzbarzelletta non lasciar dubbikeinen Zweifel lassennon lascia dubbi: è il il Sangioveseironisches Wortspiel: Name einer bekannten Traubensorte, deren Vorsilbe an einen Heiligen denken lässtSangiovese!

    Il viaggio sulla Via Emilia si snoda lungo il campo aratogeplügtes Feldcampi arati e antiche la cascinaBauernhofcascine circondato daumgeben voncircondate da corti agricole e terreni ricchi di alberi da frutto ed l'erbaKräutererbe saporitoaromatischsaporite.

    Partiamo da Piacenza, da tempi remotiseit langer Zeitda tempi remoti città di passaggio per il principeFürstprincipi e il ducaHerzogduchi provenienti dal Nord. Sulla piazza principale, Piazza Cavalli, il bel palazzo medievale merlatomit Zinnen versehenmerlato di forte impatto scenografico, conosciuto come Palazzo Gotico, è di due colori: la parte alta è in cotto rosso, mentre quella inferioreuntererinferiore è in marmo bianco rosato. Di fronte ergersistehensi ergono le la statua equestreReiterstatuestatue equestri di Ranuccio e Alessandro Farnese e a soli cinque minuti a piedi dalla piazza, ecco la basilica romanica di Sant’Antonino, dove Federico Barbarossa discusse i il preliminareVorverhandlungpreliminari della pace di Costanza con i delegati della Lega Lombarda nel lontano 1183. Merita una visita la bella Galleria d’arte moderna Ricci Oddi, con una collezione di quadri dell’Ottocento e dei primi del Novecento.

    Qui una piccola opera d’arte casalingohausgemachtcasalinga sono gli anolini, i famosi ravioli piacentini, farcito digefüllt mitfarciti di il lardo battutoCreme aus gebratenem Speck, Rosmarin und Knoblauchlardo battuto, il sedanoSelleriesedano e lo stracottoSchmorfleischstracotto e insaporiti con la la noce moscataMuskatnussnoce moscata. Vengono serviti in il brodoFleischbrühebrodo.

    Un’altra specialità di Piacenza è un il piattoGerichtpiatto povero, la la pasta e fagioliBohnensuppe mit Nudelnpasta e fagioli detta Pisarei e faso, molto cremosa e con una nota leggera di pomodoro. C’è da dire che a Piacenza anche un semplice panino diventa arte: la crocetta, preparata con la pasta acidaSauerteigpasta acida e il grano teneroWeichweizengrano tenero, viene incisa con 12 piccoli il taglioSchnitttagli sulla la crostaRindecrosta e si gusta accompagnata da salumi tipici come la mariola cruda, un l'insaccatoWurstinsaccato morbidissimo insaporito con vino bianco, grani di pepe e il succo di aglioKnoblauchsaftsucco di aglio.

    Sulla strada per Parma, dopo una piccola la deviazioneAbstecherdeviazione, si arriva a Zibello, la patria del famoso culatello, il più nobile fra i salumi italiani. Per prepararlo si utilizza la parte più pregiatohochwertigpregiata del il maialeSchweinmaiale, ossia la la noce della cosciaNuss von der Schweinekeulenoce della coscia, che viene mettere sotto salemit Salz einreibenmessa sotto sale, lavata con il vino e massaggiata con sale e pepe.

     

    Per saperne di più leggi l'articolo completo:

    Emilia-Romagna: un viaggio culinario da Piacenza a Cervia

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