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    Nel cuore d’Italia

    DIFFICILE
    Adesso 10/2018
    Castel di Tora
    © leoks/Shutterstock.com
    Von Valentina Pinton

    Castel di Tora, il paesino che ci dà il benvenuto nell’l’entroterra m.Hinterlandentroterra laziale, arriva a malapenamit Müh und Nota malapena a 300 abitanti. abbarbicatofestgeklammertAbbarbicato su un colle che ergersisich erhebensi erge sulle la spondaUfersponde del lago artificiale del Turano, nella la riserva naturaleNaturreservatRiserva naturale Monte Navegna e Monte Cervia, questo borgo ci regala subito una vista incantevolehinreißendincantevole: il suo il profiloKontur, Umrissprofilo tipicamente medievalemittelalterlichmedievale riflesso nelle acque del il bacinohier: Seebacino, incorniciareeinrahmen, umgebenincorniciato a sua volta da fittodichtfitti boschi dominati dal Monte Navegna. “Dalla sua la sommitàGipfelsommità, nelle giornate più limpide, si può osservare persino la la cupolaKuppelcupola di San Pietrohier: PetersdomSan Pietro a Roma”, ci assicura Paolo, la nostra guida. Non c’è bisogno di aguzzare la vistaden Blick schärfenaguzzare la vista, perché la bellezza è ovunque e sbuca a ogni angolo, che si cammini sulle sponde del lago respirare a pieni polmonitief einatmenrespirando a pieni polmoni i profumi delle la ginestraGinsterginestre e del il timoThymiantimo, o si esplorino gli stretti vicoli lastricatogepflastertlastricati. Il borgo, adagiato in un piccolo paradiso naturale, conserva intatto tutto il suo fascino antico, l’aria è fresca e pulita, le la poianaBussardpoiane volano sopra le nostre teste. Sui il crinaleGebirgskammcrinali dei monti, tutto intorno, crescono il castagnetoKastanienwaldcastagneti secolarejahrhundertealtsecolari e accanto alle antiche la carrarecciaKarrenwegcarrarecce dipanarsisich abzeichnensi dipanano i percorsi della la transumanzaTranshumanz, Wanderweidewirschafttransumanza, residui di una civiltà agrestebäuerlichagreste non ancora del tutto perduta. Senza contare che le acque del lago sono balneabili, come ci ricordano i bagnanti che vediamo sulla spiaggetta di Colle di Tora, e vi si può praticare la pescaAngelnpesca sportiva, canoa, kayak, il pedalòTretbootpedalò, vela, il canottaggioRuderncanottaggio.

    Una strada sterratoSchotter-sterrata, percorribile a piedi o in jeep, ci porta fino alla “città perduta” di Antuni. Questo borgo fantasmaGeister-fantasma, che sorge su una penisoletta collegata alla la terrafermaFestlandterraferma da un l’istmoLandengeistmo, fu bombardato nel 1944 dagli aerei americani e nel 1950 completamente abbandonato dai suoi abitanti. “Dopo oltre 40 anni di l’incuriaVernachlässigungincuria, Antuni era ormai morta, ma fortunatamente nel 1992 il Palazzo del Drago fu acquistato dal Comune di Castel di Tora e nel 2002 è terminareabschließenterminata l’operaMaßnahmel’opera di restauro e il recuperoSanierungrecupero delle strutture”, ci spiega Paolo. Un progetto che darà una nuova destinazione polifunzionaleMehrzweck-polifunzionale, museale e turistica al palazzo del X secolo e allo scenograficospektakulärscenografico l’eremoEinsiedeleieremo di San Salvatore, a piccohoch übera picco sul lago.

     

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