Napoli non è una semplice città, pensano alcuni, ma un mondo intero; altri la descrivono come il il misteroGeheimnismistero di una vita. Probabilmente il modo migliore per rendere giustiziagerecht werdenrenderle giustizia è definirla un il sentimentoEmotionsentimento, come amava ripetere l’attore e il comicoKomikercomico napoletano Totò. Per capire cosa intenderemeinenintendesse, bisogna attraversarla, osservarebeobachtenosservarla, respirarla e poi abbandonareverlassenabbandonarla. Napoli è una città che non scollarsi dalla pelleunter der Haut bleibennon si scolla dalla pelle. Chi ci passa e incontra le sue bellezze e la contraddizioneWiderspruchcontraddizioni, ne esce diverso, più forte, preparato ad affrontareentgegentretenaffrontare il mondo esterno. Eppure, al tempo stesso, nostalgicosehnsüchtignostalgico e sempre impaziente di ritornare. Da quando l’ho lasciata, Napoli non mi dare tregualoslassendà tregua: impossessarsiBesitz ergreifensi è impossessata della mia mente e dei miei ricordi e mi riporta continuamente da lei. Per descriverla, le parole non bastano. Il modo migliore per capire il sentimento è vivereerlebenviverlo.
Per iniziare con il piede giusto una giornata che mi porterà nei posti che meglio raccontano Napoli, ho bisogno di due delle cose migliori che la città ha da offrire: un ottimo caffè e una la vistaAussichtvista mozzafiatoatemberaubendmozzafiato. Parto da casa mia, nel il quartiereStadtteilquartiere collinarehügeligcollinare del Vomero. Molte delle sue ampie strade sono la strada pedonaleFußgängerstraßepedonali, piene di negozi, bar e ristoranti. I palazzi in stile liberty conferiscono a questa zona storicamente borghesebürgerlichborghese un’atmosfera ordinata e accogliente, che ricorda le città del Nord Europa. La mia la metaZielmeta è un bar panoramico, Renzo e Lucia, affacciato sulla città e sul golfo proprio come un enorme balcone. Prima di entrare, “mi catturaregefangen nehmencattura” come sempre la la certosaKartäuserklosterCertosa di San Martino, un affascinante complesso religioso che, durante i suoi sette il secoloJahrhundertsecoli di vita, è stato riccamente decorato da il pittoreMalerpittori come Massimo Stanzione, Jusepe de Ribera, Luca Giordano e Francesco Solimena. Molte strade del Vomero hanno preso il nome proprio da questi artisti. All’interno della Certosa, oltre alla chiesa ci sono alcuni meravigliosi il chiostroKreuzgangchiostri storici e giardini con la terrazza panoramicaAussichtsterrasseterrazze panoramiche da cui ammirare con un solo il colpo d'occhioBlickcolpo d’occhio la città intera. Mi siedo al bar, inizio a sorseggiarehier: genießensorseggiare un caffè e intanto telefono a un’amica tedesca. Di recente è stata a Napoli e io le ho fare da guidaführenfatto da guida, ma questa volta sarà lei a guidarmi. Le chiedo di indicarmi i luoghi che le hanno fatto battere di più il cuore e quelli che, appena tornata in Germania, ha sentito la necessità di raccontare. Prendo nota e inizio a camminare.
Dal Vomero al centro storico potrei prendere la funicolare; ce ne sono ben due che, dalla collina su cui mi trovo, in pochi minuti mi porterebbero direttamente nel cuore della città. Questa volta, però, scelgo di rinunciare alla la serenitàGelassenheitserenità della la funicolareStandseilbahnfunicolare per prendere la la metropolitanaU-Bahnmetropolitana. La linea metropolitana di Napoli non è la più puntuale d’Europa, ma di sicuro una delle più belle dal punto di vista storico e architettonico. Ogni stazione è una la galleria d'arteKunstgaleriegalleria d’arte, per la gioia visiva dei viaggiatori: la la fermataHaltestellefermata Università, per esempio, è un’l'esplosione (f.) di coloriFarbenwunderesplosione di colori e forme futuristiche a cura del designer egiziano-canadese Karmi Rashid, mentre alla fermata Dante è affissoinstalliertaffisso un lungo il neonNeonleuchtschriftneon con un il branoZitatbrano del il convivioGastmahlConvivio di Dante Alighieri. Tra tutte, quella che più lascia a bocca aperta è proprio quella dove ho scelto di scendere oggi. progettaregestaltenProgettata dallo spagnolo Óscar Tusquets Blanca, la fermata Toledo è stata premiata più di una volta come “la più bella d’Europa” e capire perché non è certo difficile. Le la scala mobileRolltreppescale mobili e i il corridoioPassagecorridoi sono ricoperti di mosaici blu che trasmettono la sensazione di trovarsi in mare, come se Napoli fosse completamente sommersa dalle acque.
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