Livorno val bene una sosta

    MEDIO
    Adesso Audio 9/2025
    cacciucco
    © hlphoto/Shutterstock.com
    Von Isabella Bernardin

    Starten Sie den Audio-Text

    Mit dem Audio-Player können Sie sich den Text anhören. Darunter finden Sie das Transkript.

    Cacciucco, cartoccio di pesce fritto e schiacciata. Cos’hanno in comune questi tre piatti? Sono tutti tipici di Livorno, ma non sono i soli. Scopriamo insieme questa città dal punto di vista culinario.

    La famiglia di mio marito è livornese. Così, quando qualche amico tedesco diretto inauf dem Weg nachdiretto in Corsica, in Sardegna o (più raramente) nella splendida isola di Capraia va a Livorno per prendere il il traghettoFähretraghetto, capita spesso che mi domandi: “Ho un po’ di tempo prima dell’l'imbarcoEinschiffung, hier: Abfahrtimbarco, dove vado a mangiare?”. “Quanto tempo?”, chiedo di solito. L’informazione è essenziale, perché Livorno, anche se può sembrare una città piccola, svilupparsisich erstreckensi sviluppa per lo più in lunghezza, sul mare, e avere a disposizione una giornata intera o solo un paio d’ore fa una bella differenza, quando si parla di lo spostamentoFahrtstreckespostamenti

    A chi ha solo qualche ora e la voglia di sgranchirsi le gambesich die Beine vertretensgranchirsi le gambe prima di rimettersi in viaggio, consiglio di comprare un pezzo di schiacciata, la focaccia toscana, o un il cartoccioTütecartoccio di pesce fritto in uno dei il chioscoKioskchioschi che si incontrano lungo il mare, e di gustarsi il suo pranzo al sole nella scenografica Terrazza Mascagni, il il fiore all'occhielloAushängeschildfiore all’occhiello dell’architettura livornese. Se l’appetito e il tempo sono maggiori, l’ideale è inoltrarsisich begebeninoltrarsi nel centro storico, la Venezia Nuova, per dedicarsi con tutta calma alla conoscenza del cacciucco, la zuppa di pesce l'orgoglioStolzorgoglio della città. Una giornata intera è l’occasione giusta per rilassarsi su viale Italia, proprio come fanno i livornesi: una passeggiata sferzarepeitschensferzati dal il libeccioLibeccio (stürmischer Südwestwind)libeccio, una sosta alla la baracchinaBude, BarackeBaracchina bianca o alla storica Baracchina rossa, per un aperitivo o un’aristina, “il pezzo salatosalzigsalato” a base di la pasta sfogliaBlätterteigpasta sfoglia farcitogefülltfarcita con prosciutto e formaggio, e poi un’altra camminata, con lo sguardo incantato dal mare. 

    Lo ammetterezugebenammetto, ogni volta che si presenta l’occasione, sfruttarenutzensfrutto il il pretestoVorwandpretesto del cibo per indurrebewegenindurre l’amico di turnojeweiligdi turno a esplorare la città. È davvero un peccato che Livorno sia percepirewahrnehmenpercepita spesso come un luogo di passaggio e finisca per rimanere ignorata dai viaggiatori. La città meritarelohnenmerita di essere visitata, non foss’altro per apprezzarne appieno la cucina! Fatta di sapori marcatoausgeprägtmarcati, giocare suausgerichtet sein aufgiocati sulle note pungentescharf, würzigpungenti dell’aglio, del il pescatohier: Fischpescato e del pomodoro, che qui si usa molto tanto con le carni quanto con le verdure, la cucina livornese è un unicum nel panorama “da cartolinaPostkarten-da cartolina” della Toscana. “A Livorno niente la raffinatezzaRaffinesseraffinatezze. Niente piatti alla francese”, scriveva il giornalista livornese Aldo Santini in un suo felice il ricettarioKochbuchricettario: Cucina livornese (1988, Franco Muzzio editore). “Quella livornese è una cucina rissosohier: kräftigrissosa e popolarescoHausmanns-popolaresca, con lo lo zenzeroIngwer, hier: Prisezenzero della fantasia!”.

     

    Den vollständigen Artikel lesen Sie in der ADESSO-Ausgabe 9/25!

    Neugierig auf mehr?

    Dann nutzen Sie die Möglichkeit und stellen Sie sich Ihr optimales Abo ganz nach Ihren Wünschen zusammen.