Il dialetto
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L’Italia vanta una straordinaria varietà linguistica. Nel Belpaese, infatti, si parlano oltre 30 dialetti principali, suddivisi in due grandi gruppi: quelli settentrionali (come veneto, lombardo, piemontese) e quelli centro-meridionali (come napoletano, siciliano, calabrese). Molti dialetti hanno origini antiche, risalenti al latino volgare, ma sono stati influenzati anche da lingue straniere come il francese, lo spagnolo e l’arabo. Nel corso del Novecento, con l’aumento dell’alfabetizzazione, grazie anche alla diffusione della radio e poi della Tv negli anni Cinquanta, l’uso del dialetto è diminuito. Oggi, però, c’è una crescente attenzione verso il recupero e la valorizzazione delle parlate locali, perché fungono da veicolo di tradizioni e identità regionali. Secondo i dati più recenti, oltre il 45% degli italiani parla il dialetto, soprattutto in famiglia o con gli amici. La vera sorpresa è che i dialetti stanno conquistando i social, e quindi i giovani, con contenuti (per esempio, racconti, commenti, battute, canzoni) che superano il milione di visualizzazioni.
Ciao, come stai?
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> Buongiorno, Marta!
< Ah, ciao Roberto, buongiorno! Come va?
> Tutto bene, grazie. E tu come stai?
< Non c’è male. Allora… ci vediamo stasera alla festa di Giulia, giusto?
> Sì, certo. A stasera, buona giornata.
< Grazie, anche a te.