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    Liguria: 5 mete per 5 vini

    DIFFICILE
    Adesso 13/2020
    Cinque Terre Liguria
    © f11photo/Shutterstock.com
    Von Isabella Bernardin

    Un bicchiere di vino, qualche lo stuzzichinoAppetithäppchenstuzzichino, il sole che tramonta sul mare. Per me è l’immagine della vacanza perfetta, perché attraverso il il piacere del palatoGaumenfreudepiacere del palato si riesce spesso a  cogliere, in modo quasi inconsapevoleunbewusstinconsapevole, lo lo spiritoAtmosphäre, Geistspirito dei luoghi. In un bicchiere di vino si nascondono infatti le storie di intere famiglie, che spesso da generazioni, con la tenaciaBeharrlichkeittenacia e la perseveranzaAusdauerperseveranza, contribuiscono a creare e preservarebewahren, hütenpreservare le tradizioni del territorio. La la viticolturaWeinanbauviticoltura è spesso la vocazioneBerufungvocazione e il sacrificioAufopferungsacrificio. Basta guardare la Liguria per rendersene conto: una sottile la strisciaStreifenstriscia di terra di 5.422 chilometri quadrati, dei quali il 65,1% in montagna e il 34,9% in collina. Sembra un miracolo che la produzione di vino raggiunga oggi i 46.000 ettolitri circa l’l'annohier: pro Jahranno, per la maggior parte di vino bianco, con oltre il 76% di vini Doc (denominazione di origine controllata)kontrollierte HerkunftsbezeichnungDoc.

    Ecco allora che il vino diventa un buon motivo per mettersi in viaggio. Nella Riviera di Levante, che da Genova estendersisich ausdehnensi estende fino alla Toscana, i protagonisti delle la cantinaWeinkellercantine sono il Vermentino e lo Sciacchetrà. Visitate Sarzana, sedetevi in uno dei bar del centro storico e ordinate un bicchiere di Vermentino; oppure godetevi i profumi delle Cinque Terre sorseggiareschlückchenweise trinkensorseggiando un il caliceKelch(glas)calice di Sciacchetrà. Dal lato opposto, sulla Riviera di Ponente, che dal confine con la Francia arriva fino a Genova, lasciatevi conquistare dal Pigato, magari a un tavolo d’osteria nel borgo di Cervo, oppure dal Rossese, il rosso vellutatosamtigvellutato di Dolceacqua. Se invece vi trovate a Genova o nella splendida Portofino, non perdete l’occasione di degustare la Bianchetta genovese, il vino Doc più amato della zona. Un il sorsoSchlucksorso e comincia il viaggio!

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    Cinque terre

    Viticoltura eroica

    Con le loro casine colorate appollaiatoangeschmiegtappollaiate sulle rocce e affacciate sul mare blu, i cinque paesi delle Cinque Terre – Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore –  sembrano presepi in miniatura. Qui il tempo scorre lento ed è un piacere passeggiare per i caruggi, le tipiche strade strette e in salita, senza una la meta(Reise)zielmeta, lasciandosi guidare solo dalla bellezza degli lo scorcioAusblickscorci. Ma non fatevi ingannaretäuscheningannare, qui la vita è sempre stata dura, soprattutto per i  il coltivatoreBauercoltivatori. Non a caso, la viticoltura delle Cinque Terre viene detta “eroica”. I vitigni essere aggrappatoklammern ansono aggrappati a terrazzamenti imperviounwegsamimpervi, a piccosteil übera picco sul mare e battuti dalla la brezzaBrisebrezza marina, che, certo, conferisce l'unicitàEinzigartigkeitunicità agli l'acino d'uvaWeinbeereacini d’uva, ma può anche danneggiarli irrimediabilmente. Eppure la tradizione vinicola qui non arrendersiaufgebensi è mai arrendersiaufgebenarresa, anzi, ha conosciuto negli ultimi anni una la rinascitaWiederauflebenrinascita, grazie alle nuove generazioni di viticoltori, più coscienti e sensibili alla salvaguardia del territorio. Il re delle cantine locali è lo Sciacchetrà Doc, un il passitoSüßweinpassito dolce che ha ispirato versi a poeti di ogni epoca, da Dante fino a Giovanni Pascoli. È un il vino da meditazioneschwerer Süßweinvino da meditazione, che si può ben assaporare con la pasticceria ligure, come il il pandolcetraditionelles Weihnachtsgebäck aus Hefeteig mit Trockenfrüchtenpandolce genovese e la spongata di Sarzana, il dolce natalizio a base di marmellata di fichi o mele, frutta secca, cannella e il chiodo di garofanoGewürznelkechiodi di garofano. Il nome deriva forse dal dialetto sciacca e tra’, ossia “schiacciare(zer)quetschenschiaccia e tira”, in riferimento alla separazione del mosto dalla la vinacciaTrestervinaccia, che avviene dopo aver lasciato per due mesi l’uva ad appassiretrocknenappassire. Un tempo veniva conservato in cantine ricavate nella roccia e tirato fuori solo nelle grandi occasioni, come matrimoni e nascite. Oggi invece, passeggiando per le stradine dei borghi, vi capiterà  di incontrare tanti negozi che lo vendono. Il prezzo non essere alla portataerschwinglich seinè forse essere alla portataerschwinglich seinalla portata di tutti, ma provatene un bicchiere e scoprirete che ne vale la pena!

     

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