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    Lecce

    MEDIO
    Adesso 6/2018
    Salento
    © Landscape Nature Photo/Shutterstock.com
    Von Salvatore Viola

    Giovedì

    Ore 19 – Aperitivo

    Il momento migliore per arrivare a Lecce è l’ora del il tramontoSonnenuntergangtramonto, quando sulle la facciataFassadefacciate dei palazzi e delle chiese barocche la la pietrahier: Tuffsteinpietra bianca, colpirehier: anstrahlencolpita dai raggi bassoschräg einfallendbassi del sole, si tinge di la sfumaturaSchattierungsfumature ocraockerocra, arancio e rosso. L’atmosfera ideale per fare un piccolo giro esplorativo e prendere confidenza con la città. Troppo tardi? Ma no, siete in Italia; anzi, in Puglia! Qui gli orologi dello lo spiritohier: Zeitgefühlspirito sono tutti indietro di almeno un paio d’ore! Tra le sette e le otto di sera la gente riversarsiströmensi riversa in strada per il il passeggioFlanierenpasseggio, oppure affolla i locali per l’aperitivo. Fatelo anche voi, magari al bar Paisiello, in fondo aam Endein fondo alla bellissima Via Palmieri, di fronte al teatro omonimogleichnamigomonimo. La terrazza del locale è un punto di vista privilegiato per godersi il il viavaiKommen und Gehenviavai della gente sorseggiarenippensorseggiando il vostro aperitivo preferito, mentre gustate i deliziosi lo stuzzichinoSnackstuzzichini che lo accompagnano.

    Venerdì

    Ore 9 – Colazione

    Quando vivevo in questa meravigliosa città, avevo preso l’abitudine di alzarmi presto al mattino per passeggiare nei il vicoloGassevicoli solitarioeinsam, verlassensolitari, sul il basolatoPflasterbasolato colpito dai riflessi del primo sole. Un salto dal il verduraioGemüsehändlerverduraio, un altro in la salumeriaWurstwarenladensalumeria, poi in edicola a comprare i giornali, che andavo a leggermi in Piazza Sant’Oronzo, nella terrazza del caffè la pasticceriaKonditoreipasticceria Alvino, davanti a un favoloso il pasticciottomit Konditorcreme gefülltes Mürbeteiggebäckpasticciotto e a un caffè in ghiacciozuerst Eiswürfel, dann Espresso in ein gekühltes Glas gebenin ghiaccio, con il latte di mandorla al posto dello zucchero. Fatelo anche voi! Seduti a fare colazione, vi sembrerà di avere davanti un il palcoscenicoBühnepalcoscenico chiuderebegrenzenchiuso dalla linea d’l’orizzonte m.hier: Bühnenbildorizzonte della piazza e dotato di una la buca dell’orchestraOrchestergrabenbuca dell’orchestra assolutamente eccezionale: i resti dell’anfiteatro romano risalire azurückgehen aufrisalente al I secolo d.C.

    Ore 10 – Visita della città

    Piazza Sant’Oronzo è il punto di partenza ideale per visitare la città. A pochi passi, in Via dell’Arte della la cartapestaPappmachécartapesta, si trova il Teatro Romano (I-II secolo d.C.), scoperto alla fine degli anni Venti durante i lavori di la manutenzioneInstandhaltungmanutenzione dei giardini di due dimore patrizie, Palazzo d’Arpe e Palazzo Romano. Non è facile individuareausfindig machenindividuarlo e proprio per questo la la meravigliaStaunenmeraviglia e il piacere aumentano, una volta scovareentdeckenscovato. Per un’immersione totale nel centro storico potete partire da lì. Vicoli, vicoletti, palazzi nobiliareAdels-nobiliari, strade lastricatogepflastertlastricate, piazzette, chiese: è il il trionfohier: Großartigkeittrionfo del Barocco leccese, bianco, gentileliebenswürdiggentile, uno stile che richiamare alla menteerinnernrichiama alla mente la la spumaGischt, Schaumspuma delle onde, le bianchissime e soffici nuvole. Evoca proprio queste immagini la facciata della basilica di Santa Croce, il cui spettacolare il rosoneFensterroserosone, a guardarlo attentamente, sotto i il ghirigoroSchnörkelghirigori nasconde cinque volti misteriosi. Scendendo verso Porta Rudiae, il il dedaloLabyrinthdedalo di vicoli è così intricatoverworrenintricato da meritare il nome la giravoltahier: ZickzackLe Giravolte: quelle che si fanno per ritrovare la strada. Nei pressi di Porta Rudiae, nel il cortileInnenhofcortile dell’ex conservatorio di Sant’Anna, potrete ammirare un imponente il ficusGummibaumficus gigante, l’albero più grande della città.

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    Ore 13 – Pranzo

    Se nel frattempo vi è venuta voglia di “cucina locale tradizionale”, ovunque vi troviate, il mio consiglio è di raggiungere la trattoria Le zie, in Via Colonnello Archimede Costadura 19. Inutile elencare le specialità, perché la cucina salentina è così ricca che riassumerla in poche frasi è impossibile: tra fave e cicoriaSaubohnenpüree mit gedünsteten Löwenzahnblätternfave e cicoria, ciciri e tria (dial.)Kichererbsen mit spiralförmiger Hartweizengrießpastaciciri e tria, sagne incannulate (dial.)um sich selbst gedrehte Pastastreifensagne incannulate, polpette al sugoHackfleischbällchen in Tomatensaucepolpette al sugo e polpo alla pignata (dial.)Tintenfisch, im eigenen Saft in einem Terracottatopf gekochtpolpo alla pignata c’è solo l’imbarazzo della scelta.

    Ore 14:30 – Dopo pranzo

    Dopo pranzo, per trascorrere al meglio le prime ore del pomeriggio, che qui chiamano “della la controraheiße Mittagsstundencontrora”, le possibilità sono due: o “fare alla leccese”, ovvero chiudervi in camera a riposare per uscire di nuovo intorno alle 17, quando i negozi riaprono e la città si rianima, oppure fare un salto fuori città all’l’abbaziaAbteiabbazia di Santa Maria di Cerrate, un luogo bellissimo, reso ancora più suggestivo dal silenzio e dall’atmosfera sospesostillstehendsospesa e surreale della controra. La sua storia inizia nel XIII secolo con il normanno Boemondo d’AltavillaBohemund von TarentBoemondo d’Altavilla, figlio del il ducaHerzogduca di Puglia Roberto il Guiscardo, che istituisce un il conventoKlosterconvento di monaci basiliani di rito grecohier: griechisch orthodoxgreco, e finisce nel 1711 con la sua la devastazioneVerwüstungdevastazione a opera dei pirati turchi.

    Ore 18 – Prima e dopo cena

    Tornati in città, l’ideale è gironzolareschlenderngironzolare senza meta fino al tramonto, l’ora perfetta per ammirare quel il capolavoroMeisterwerkcapolavoro che è la Piazza del Duomo di Lecce, spettacolare e sorprendente al punto da non sembrare vera. Se siete ancora sazi del pranzo e avete solo voglia di bere qualcosa, non avete che l’imbarazzo della scelta: le vie e i vicoli intorno al Duomo sono piene di locali. Se invece avete voglia di mangiare un boccone, vi consiglio gli antipasti della Torre di Merlino (Via Giambattista del Tufo 10).

    Sabato

    Ore 9 – Giornata al mare

    Salento. Lu sule, lu mare, lu iento. Già, tutta l’essenza di questa la terraLandstrichterra straordinaria è racchiudereumgebenracchiusa tutta “nel sole, nel mare e nel vento”. Fuori Lecce, le mete che vale la pena di raggiungere sono tantissime. La scelta dipende da voi, da cosa avete voglia di fare. Personalmente, avendo solo un giorno a disposizione, cercherei di diversificare. Per esempio mare e natura la mattina e… pure il pomeriggio. Passate da un negozio di alimentari per farvi preparare dei panini, poi da un fornaio per fare scorta di focaccia barese e via. La meta ideale dista circa 40 chilometri dalla città ed è la Riserva naturale di Porto Selvaggio, sul Mar Ionio, con i suoi 300 ettari di la pinetaPinienhainpineta e 7 chilometri di costa ricca di la baiaBuchtbaie e l’insenaturaMeeresarminsenature, come la baia di Porto Selvaggio e la baia di Uluzzo, luoghi ideali per una giornata di totale relax all’insegna del sole e di un mare strepitoso. E la sera? Di sera, o meglio, nel tardo pomeriggio, l’ideale è una passeggiata nel delizioso il centro storicoAltstadtcentro storico di Gallipoli, seguita da una cenetta  romantica, naturalmente a base di pesce, magari al ristorante La Puritate, proprio a ridosso della spiaggia. Lo so, l’ho provato tante volte anch’io, quel piccolo il tuffoStichtuffo al cuore al solo pensiero di dover ripartire. Il giorno dopo tutta questa bellezza sarà solo un ricordo… ma che ricordo!

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    Domenica

    Ore 10 – L’ultimo sfizio

    Nell’ora che rimane prima di dirigervi all’aeroporto, il mio consiglio è di fare un salto alla pasticceria Natale, in Via Trinchese, per una piccola la scortaVorratscorta di la deliziaLeckereidelizie, a cominciare dai pasticciotti, comprese le varianti al cioccolato e con il il ripienoFüllungripieno di crema alle mandorle, i cosiddetti fruttoni. Non dimenticate poi di farvi fare un sacchetto con un piccolo assortimento di biscotti. Tutto questo il bendidioÜberflussbendidio sopravvivrà al viaggio? Difficile dirlo. Prima dell’l’imbarcoBoardingimbarco c’è ancora un po’ di tempo e dal il cartoccioTütecartoccio con i dolci sale un profumino… Come diceva Oscar Wilde: l’unico modo per resisterewiderstehenresistere alle la tentazioneVersuchungtentazioni è cederenachgebencedervi.

     

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