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    La Sicilia e i suoi piatti

    MEDIO
    Adesso 4/2019
    Sizilianisches Gericht
    © Helen Cathcart
    Von Marina Collaci

    Archestrato di Gela, poeta greco del IV secolo a.C., racconta i il piacereGenuss, Freudepiaceri della cucina siciliana e descrive la la bontàWohlgeschmackbontà del tonno appena pescatogefangen, gefischtpescato conditogewürztcondito con la tipica la salsa salmorigliosizilianische Soße aus Olivenöl, Knoblauch, Oregano, Zitrone, Basilikum und Petersiliesalsa salmoriglio, a dimostrare che le ricette dell’isola incantano i il palatoGaumenpalati da millenni. Come se non bastasse, ogni la dominazioneVorherrschaftdominazione arricchirebereichernarricchì di nuovi l’ingrediente m.Zutatingredienti e il saporeAroma, Geschmacksapori i piatti già squisiti della tradizione. Basta pensare agli arabi, che oltre a rivoluzionare il gusto con il loro amore per i contrasti agrodolcesüßsaueragrodolci, i gelati e le la granitazerstoßenes Eis mit Fruchtsirup oder anderem Aromagranite, la passione per una la pasticceriaKonditorwarenpasticceria raffinata, portarono nell’isola ogni genere di frutta e l’ortaggioGemüseortaggi, dagli l’agrume m.Zitrusfruchtagrumi ai meloni, dai il carciofoArtischockecarciofi agli spinaci, il gelsoMaulbeeregelsi e la carrubaJohannisbrotcarrube, per citarne solo alcuni. I Borboni e i francesi arrivarono in Sicilia con un piccolo l’esercitoHeeresercito di monsù, provetti cuochi di corte imbattibileunschlagbarimbattibili nel cucinare la cacciagioneWildcacciagione, torte e il timballoPastete, Auflauftimballi. I monsù non solo cambiarono i sapori a cui era avvezzogewöhntavvezza la la nobiltàAdelnobiltà siciliana, ma inconsapevolmenteunbewusstinconsapevolmente trasformarono anche quelli del popolo, perché i contadini e i pescatori, con grande fantasia, riadattareanpassenriadattavano le ricette dei ricchi al loro modo di mangiare.

    Caponata: un contorno agrodolce

    caponata

    La caponata è il più noto il contornoBeilagecontorno siciliano, a base diaus, mita base di la melanzanaAuberginemelanzane, il sedanoStangenselleriesedano, pomodori, uvetta, pinoli e basilico. L’origine del nome non è nota. Secondo alcuni potrebbe derivareabstammenderivare dal greco koptos, che significa “tagliatogeschnittentagliato”, forse perché la ricetta prevede l’uso di verdure diverse tagliate in modo da avere le stesse la dimensioneGrößedimensioni. Per altri caponata deriva invece dalla parola latina caupona, l’l’osteriaGastwirtschaftosteria dove i il marinaioMatrosemarinai stanchi andavano a bere un bicchiere di vino e a mangiare un piatto veloce; altri pensano al capone, un il pesce pregiatoEdelfischpesce pregiato che veniva condito con una salsa agrodolce. di fattotatsächlichDi fatto, la caponata era molto probabilmente un piatto a base di pesce trasformato con fantasia dal popolo, che sostituireersetzensostituì il proibitivounerschwinglichproibitivo pesce pregiato con la più economica melanzana. La fusione di sapori diversi, come l’aceto e lo zucchero, il sale, il pepe, l’uvetta e le verdure, ha reso questa pietanza indimenticabileunvergesslichindimenticabile.

    Cannoli: dulcis in fundo

    cannoli

    I cannoli sono tipici di Caltanissetta, dove nacquero, per diventare solo in seguito i dolci siciliani per antonomasiapar excellenceper antonomasia, preparati in maniera ghiottoleckerghiotta a Palermo. Il nome deriva dalla la cannaRöhrecanna attorno alla quale viene arrotolarerollenarrotolata la pasta prima di essere fritta nello lo struttoSchmalzstrutto. I cannoli vengono farcirefüllenfarciti poi con ricotta freschissima, rigorosamente di la pecoraSchafpecora, setacciarefiltrierensetacciata, zuccherata e arricchita, a seconda dei gusti, con pezzi di cioccolato, i canditi pl.kandierte Früchtecanditi, la granella dihier: gehacktgranella di pistacchi o di nocciole.
    Anche la storia dei cannoli è antichissima e secondo i più maliziososchelmisch, boshaftmaliziosi la loro forma fallica ricorda arcaiche feste carnascialescokarnevaleskcarnascialesche. Nel suo libro Siciliani a tavola, Alberto Denti di Pirajno racconta che quando nel 70 a.C. recarsisich begebensi recò a visitare la Sicilia, Cicerone gustò e descrisse un “il tuboRohrtubo di farina ripieno di una dolcissima crema di latte”. Sicuramente la ricetta subireerlebensubì un’l’evoluzione f.Entwicklungevoluzione con gli arabi ai tempi in cui Caltanissetta si chiamava Qal‘at an-nisā’. Furono le donne dell’harem ad aggiungere zucchero e canditi alla ricetta originale.

     

    In der Adesso-Ausgabe 04/19 finden Sie drei weitere Klassiker der sizilianischen Küche: cous cous, sarde a beccafico, und pasta alla Norma!

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