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    Goethe che buongustaio!

    MEDIO
    Adesso 11/2021
    Goethe und Pasta
    © Shutterstock.com
    Von Salvatore Viola

    Per chi, come me, ha conosciuto Goethe come lettore di poche tra le sue l'operaWerkopere più note (no, il Faust non l’ho ancora letto tutto!), I sapori del giovane Goethe, un deliziosoköstlichdelizioso (in ogni senso) volumetto scritto in punta di pennamit spitzer Federin punta di penna da Laura Melara-Dürbeck, è una sorta di il cassetto segretoSchatzkästchencassetto segreto pieno di piccole e grandi la rivelazioneEnthüllungrivelazioni. “È un il saggioEssaysaggio, ma un saggio leggero, che fare venire la voglia diLust machen auffa venire la voglia di leggere l’originale accompagnato da una buona la pietanzaGerichtpietanza”, mi dice al telefono l’autrice. Poi mi spiega come le è venuta l’idea di scriverlo: essere galeotteden Mittler spielengaleotte furono due cene “letterarie” dedicate al Viaggio in Italiadt. Titel: Italienische ReiseViaggio in Italia e un incontro fortunato, alla Fiera del libro di FrancoforteFrankfurter BuchmesseFiera del libro di Francoforte, con la la casa editriceVerlagcasa editrice torinese Il Leone Verde. Si tratta di un libro che, lo confesso, ha scombussolaredurcheinanderbringenscombussolato un po’ il mio l'immaginarioVorstellungsweltimmaginario. Il ricordo che ho della casa di Goethe a Weimar, per esempio, tingersisich färbensi tinge di nuovi colori e si riempie di profumi, come quello dei il carciofoArtischockecarciofi che, al ritorno dal suo viaggio in Italia, immagino Goethe abbia piantato nel giardino. E non riesco a smettere di pensare all’autore del PrometeoPrometheusPrometeo seduto davanti a un bel piatto di maccheroni fumanti conditi con abbondante parmigiano, proprio come… un italiano. Certo, tra una forchettata e l’altra probabilmente Goethe rifletteva sulla la teoria dei coloriFarbenlehreteoria dei colori e non sul il dilemma dei dilemmidie schwierigste aller Fragendilemma dei dilemmi di ogni buon italiano: chi vincerà il il campionato di calcioFußballmeisterschaftcampionato di calcio quest’anno?

    Goethe e la pasta

    Il rapporto di Goethe con la pasta è davvero curioso. Dopo averla mangiata per la prima volta a Roma e poi a Napoli, è in Sicilia che se ne innamora. Laura Melara-Dürbeck ce lo racconta così:  “Goethe, a Girgenti (l’attuale Agrigento), per la notte, trova l'alloggioUnterkunftalloggio in una casa dove assiste alla produzione, nei modi simili a quelli attuali, dell’l'alimentoNahrungsmittelalimento italiano per eccellenza. Si tratta di pasta di il grano duroHartweizengrano duro fatta poi essiccaretrocknenessiccare. Descrive questa pasta come una vera la deliziaGenussdelizia, qualcosa di divino, di celestialehimmlischcelestiale, un sapore che non dimenticherà mai e che disperarehier: zweifelndispera di poter ritrovare altroveandernortsaltrove”.

    Ein grüner Vorhang trennte uns und unser Gepäck von denn Hausgliedern, welche in dem großen Zimmer Nudeln fabrizierten, und zwas von der feinsten, weitesten und kleinsten Sorte...

    Non è dunque un caso se, tra le prime cose che fa, una volta rientrato in Germania, c’è proprio quella di cercare un il fornitoreLieferantfornitore di “pasta all’uso italiano”. E lo trova a DresdaDresdenDresda presso Antonio Bertoldi, ex il cantante liricoOpernsängercantante lirico che, abbandonate le le tavole (pl.) del palcoscenicoBühne(nwelt)tavole del palcoscenico, ha rilevato un il mulinoMühlemulino per dedicarsi alla produzione di italienische Maccaroni. “La cosa interessante è che Bertoldi, nel vendere la pasta, dava le istruzioni sulla la cotturaKochzeitcottura (lunghissima, il concetto di al dente all’epoca non esisteva) e sul condimento: del semplice il formaggio grattuggiatogeriebener Käseformaggio grattugiato”.

     

    Denn vollständigen Artikel lesen Sie in der Adesso-Ausgabe 11/21!

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