Calabria

    MEDIO
    Adesso 9/2025
    Tropea
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    Von Marina Collaci

    La Calabria non è un luogo, è tanti luoghi insieme, tante culture quante sono le la civiltàZivilisation, Kulturciviltà che qui succedersiaufeinander folgensi sono succedute: dai Greci ai Romani, dai i Visigoti pl.WestgotenVisigoti ai Bizantini, dagli Arabi ai Normanni, e poi ancora gli Armeni, i Francesi e gli Spagnoli. I villaggi dell’l'entroterra m.Landesinnereentroterra, nel tempo abbandonareverlassenabbandonati per via di il terremotoErdbebenterremoti e povertà, sono stati nei secoli il rifugioZufluchtsortrifugio di l'esule m.Flüchtlingesuli provenienti da ogni parte del Mediterraneo. 

    In Calabria, oltre all’italiano e al dialetto, si parlano ancora correntementegeläufig, allgemeincorrentemente tre lingue antiche. L’arbëreshe, ovvero l’albanese portato tra il XV e il XVI secolo in Calabria dagli albanesi in la fugaFluchtfuga a seguito della la conquista ottomanaEroberung durch die Osmanenconquista ottomana del loro paese. Oltre alla lingua, gli albanesi hanno conservato, nei secoli, gli antichi il ritoBrauchriti, i tradizionali il costumeTrachtcostumi colorati, i canti corali, la musica e anche una particolare visione artistica del mondo. Poi c’è l’l'occitanoOkzitanischoccitano, a Guardia Piemontese, ossia il il provenzaleProvenzalischprovenzale dei il trovatoreTroubadourtrovatori portato nel XIV secolo da esuli valdesi provenienti dalle valli del Piemonte e poi influenzarebeeinflusseninfluenzato dalle parlate locali. Infine, il greco, quello antico della Magna Grecia, che non scomparireverschwindenscomparve con la conquista romana, ma che anzi si arricchì del greco “nuovo”, portato dai il monacoMönchmonaci bizantini nel VI secolo d.C. 

    Lunga quanto l’intera punta dello Stivale, la Calabria è percorsa dagli Appennini, che dividono la regione in due con imponenti il massiccio montuosoBergmassivmassicci montuosi come il Pollino, la Sila e l’Aspromonte. Ognuno con caratteristiche uniche: il Pollino per i suoi boschi di il faggioBuchefaggi, le la prateriaWiese, Weidepraterie alpine, canyon, la golaSchluchtgole, grotte e la cascataWasserfallcascate; la Sila che ricorda paesaggi svizzeri; l’Aspromonte, asprorauaspro e spettacolare, fatto di rocce dalle forme bizzarre, il rovereWintereicheroveri, la querciaEichequerce, l'abete m.Tanneabeti e l'aceroAhornaceri, con vedute che, dalle sue la vettaGipfelvette oltre i 2.000 metri, spaziarereichenspaziano fino al mare.

    Il mare, anzi i due mari che lambireumsäumenlambiscono questa regione, il Tirreno e lo Ionio, sono a pochi chilometri. Ed è meraviglioso immergersi nel paesaggio alpino, con i suoi colori e i suoi profumi, e poi andare a fare un tuffohineinspringenfare un tuffo in mare a una mezz’oretta di macchina. Un paradiso! 

    Una delle perle della Calabria è Tropea, uno dei pochi paesi antichi rimasti in riva al mare. La parte alta del borgo, arroccatothronendarroccata su una la rupeFels, Klipperupe e cinta da mura, domina la costa; più in basso si trova la Marina, che affacciarsi sulmit Blick aufsi affaccia sul Tirreno. Spettacolare il il santuarioWallfahrtskircheSantuario di Santa Maria dell’Isola, che stagliarsisich abhebensi staglia maestoso su uno lo scoglioFelsenscoglio. Tropea ha origini bizantine e normanne. I suoi vicoli sono suggestivi, le spiagge incantevoli e dalla riva si può godere della vista sul vulcano Stromboli.

     

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