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    100 Jahre Federico Fellini

    VARI LIVELLI
    Adesso 2/2020
    Rimini
    © Biblioteca civica Gambalunga/Davide Minghini, pisaphotography/Shutterstock.com
    Von Marina Collaci und Eliana Giuratrabocchetti

    La vera Rimini

    "Rimini è un il pastrocchioKuddelmuddelpastrocchio, confuso, paurosoerschreckendpauroso, tenerozarttenero, con questo grande il respiroAtemrespiro, questo il vuotoLeerevuoto aperto del mare". Il regista Federico Fellini descrive così la sua città nataleGeburts-natale, il capoluogoHauptstadtcapoluogo della Romagna e di un l’immaginarioVorstellungimmaginario collettivoallgemeincollettivo che la legareverbindenlega alla leggerezza estiva e ai piaceri della vita, e ci piace raccontarvela iniziando proprio dalle sue parole. Senza dubbio, infatti, Rimini è legata alla vita, all’opera e al genio del regista che più di ogni altro ha segnarehier: prägensegnato la storia del cinema italiano e, come un grande museo a cielo apertoFreilicht-a cielo aperto, permette di ripercorrerla. Se si parte dalla casa natale, in Via Dardanelli 10, bastano pochi minuti per raggiungere a piedi il Cinema Fulgor, dove Federico scoprì da bambino la magia della macchina da presa. Una bella passeggiata conduce poi fino al il moloHafenmolemolo, simbolo emblematicosinnbildlichemblematico di uno dei capolavori felliniani, I vitelloni. Il 2020 è l’anno ideale per programmare una visita, anche d’inverno, perché ricorre il centenario della nascita di Fellini e attraverso la mostraAusstellungmostre tematiche, visite guidate, la proiezioneFilmvorführungproiezioni e tanti altri eventi, Rimini ha deciso di raccontare la vita e l’opera del grande regista nei luoghi che più lo rappresentano. Rimini, naturalmente, è anche molto altro: ha una lunga storia e una grande tradizione culinaria. Fondata dai Romani nel 268 a.C.v. Chra.C. in posizione strategica, l’antica Ariminum divenne ben presto un centro importante, allora come oggi collegato a Roma dalla Via Flaminia e a Piacenza dalla Via Emilia. Bizantini, Longobardi, Malatesta e Veneziani l’arricchirono avvicendarsiaufeinanderfolgenavvicendandosi nei secoli successivi, e questo spiega perché una passeggiata nelle sue vie e nelle sue piazze equivale a passare da una scoperta all’altra.
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    Federico Fellini, una vita per il cinema

    l’affabulatore m.GeschichtenerzählerAffabulatore, visionario, il sognatoreTräumersognatore, capace di fotografaredarstellenfotografare l’Italia con i suoi il vizioLastervizi e le sue la virtùTugendvirtù. È Federico Fellini, forse il regista italiano più famoso del mondo. Con l’immancabileunvermeidlichimmancabile la sciarpaSchalsciarpa rossa al collo, il il cappello di feltroFilzhutcappello di feltro calcato sul capo e quel suo tipico accento romagnoloRomagna-romagnolo, è stato una presenza forte nella società italiana. Non c’è romano della sua epoca che non l’abbia incontrato o conosciuto, che non sia stato su un suo il setDrehortset, che non abbia scambiare due battuteein paar Worte wechselnscambiato due battute con lui al ristorante o al caffè. Si faceva chiamare da tutti Federico: “Quando sento pronunciare il mio nome voltarsisich umdrehenmi volto, penso sempre che mio padre sia dietro di me”, amava raccontare. Ogni aspiranteaufstrebendaspirante l’attore/l’attriceSchauspieler/inattore ha godere disich freuen übergoduto di una sua attenzione, di un suo lo sguardoBlicksguardo curioso, o è riuscito a farsi dare una la particinakleine Rolleparticina, anche perché nei film di Fellini i il personaggioDarstellerpersonaggi erano centinaia. E poi i suoi set, montati spesso di notte, per le strade del centro di Roma, erano una specie di festa mondanoextravagantmondana che attirava politici, giornalisti, amici di passaggioim Vorbeigehendi passaggio. Tutta la città partecipava allegramente alla costruzione di un suo capolavoro.

    locandine

    LA STRAORDINARIA VITA DI UN MITO

    Federico Fellini nasce a Rimini nel 1920. È un bambino dalla spiccatoausgeprägtspiccata fantasia, che pare vivere in un suo mondo fantastico. Inventa personaggi, si diverte a mascherarsi e a truccarsisich schminkentruccarsi. A sette anni scappareausreißenscappa addirittura di casa per seguire una la compagnia circenseZirkustruppecompagnia circense e passa un intero pomeriggio con i clown. A casa, però, non viene punito. Riceve un’educazione libera, nonostante i tempi siano quelli del fascismo.
    Finito il il liceoGymnasiumliceo, Rimini gli stare strettoeinengend seinsta stretta e con la scusa di iscriversi all’Università, Fellini parte per Roma. Si iscrive a la GiurisprudenzaRechtswissenschaftenGiurisprudenza, ma non frequenta le lezioni. Preferisce dare sfogo afreien Lauf lassendare sfogo alla sua creatività scrivendo e disegnando. Inizia così a lavorare come il/la vignettistaKarikaturist/invignettista e giornalista satirico per diversi giornali fra cui la la rivista umoristicaSatirezeitschriftrivista umoristica Marc’Aurelio. Quella del disegno è una vera passione. Fin dall’infanzia, sua madre lo assecondareunterstützenasseconda regalandogli matite, pennelli e il libro a fumettiComiclibri a fumetti. Tra i suoi comics preferiti Little Nemo e Flash Gordon. È ancora adolescente quando, nel 1937, apre a Rimini, davanti al Duomo, una la bottegaLadenbottega dove fa la caricatura ai turisti. A Roma, nel 1944, diverte i soldati americani dipingendo buffolustigbuffe caricature dei loro volti e l’iniziativa ha un tale successo che Fellini apre nella capitale diverse filiali del suo Funny Face Shop.
    Quella per il disegno è una passione che non si spegne nemmeno quando diventa regista: sulla carta prendono forma sogni, idee, racconti. I suoi film raramente conoscono la sceneggiaturaDrehbuchsceneggiature scritte, spesso sono storyboards dai bellissimi e colorati disegni. A Roma Fellini ama frequentare i il teatro di varietàVarietéteatri di varietà con i comici e le ballerine. Anche come scrittore comincia a farsi un nome, tanto che gli l’impresarioAgentimpresari dei suoi amati teatri lo ingaggiano per scrivere le gag degli attori. Fellini scrive persino per la radio ed è così che incontra l’attrice e ballerina Giulietta Masina, sua futura moglie e musa. L’8 settembre del 1943, il giorno in cui l’Italia firma l’l’armistizioWaffenstillstandarmistizio con le forze alleate, Fellini fugge alla la chiamata di levaEinberufungchiamata di leva e vive a Roma da clandestinoim Untergrundda clandestino. Ma poco dopo, il 29 ottobre, viene catturato dai soldati tedeschi durante un il rastrellamentoDurchsuchungrastrellamento. Obbligato a salire su un camion, riesce a scappare con un l’escamotage m.Trickescamotage: abbraccia un ufficiale della Wehrmacht e lo saluta come se fosse un vecchio amico: “Fritz!” Poi si scusa, fa finta di essersi confuso e fugge.
    A partire dal 1945 dedicherà la sua intera esistenza al cinema. Il suo talento è ineguagliabileohnegleichenineguagliabile. Un capolavoro  dopo l’altro, un successo dopo l’altro, Fellini è riconosciuto, a livello internazionale, come uno dei grandi del cinema di tutti i tempi, un maestro, un genio. Nel 1993 riceve l’Oscar più importante di tutti: quello alla carriera. Fellini muore il 31 ottobre dello stesso anno.


    Entdecken Sie mehr über Federico Fellini im Spezial 100 Jahre Federico Fellini in der Adesso-Ausgabe 02/2020. Ein Spaziergang in Rimini auf seinen Spuren wird zum besonderen Erlebnis!

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