FOLLOW US

 

    Se non li mangi... sei fritto!

    MEDIO
    Adesso Audio 1/2021
    Frittiertes
    © stefan johnson/unsplash.com
    Von Eliana Giuratrabocchetti

    Starten Sie den Audio-Text

    Mit dem Audio-Player können Sie sich den Text anhören. Darunter finden Sie das Transkript.

    Natale. Il momento in cui la famiglia riunirsisich zusammenfindensi riunisce a tavola. Le tradizioni gastronomiche sono molte, ognuno ha le sue, ma alcuni piatti non possono proprio mancare. A Roma, ma in generale nel Lazio e nel Sud Italia, la la Vigilia di NataleHeiligabendVigilia di Natale si prepara il fritto misto, una la bontàKöstlichkeitbontà a base di verdura: il carciofoArtischockecarciofi, broccoli, il finocchioFenchelfinocchi, funghi, patate, il cavolfioreBlumenkohlcavolfiori… l’importante è che sia verdura di stagionesaisonaldi stagione. Di solito non mancano le fettine di mela, servite a parte e spolverarebestreuenspolverate di lo zucchero a veloPuderzuckerzucchero a velo. Molti unirehinzugebenuniscono alla verdura anche il pesce, soprattutto pezzetti di il baccalàKlippfischbaccalà, gli anelli (pl.) di totanoTintenfischringeanelli di totano o il moscardinoMoschuskrakemoscardini. La ricetta del passato prevede che nel fritto della Vigilia romana ci sia anche il pandorato, fette di pane bagnate nel latte e poi, ovviamente, fritte.

    Non è un caso che il fritto misto alla romana si cucini a Natale. Questo metodo di cottura è legato a doppio filoeng verbundenlegato infatti legato a doppio filoeng verbundena doppio filo alla tradizione religiosa. Nel il MedioevoMittelalterMedioevo la Chiesa distinguereunterscheidendistingueva fra le “fritture quaresimaleFastenquaresimali”, preparate con l’olio, e quelle “non quaresimali”, cotte nel il lardohier: Schmalzlardo. Durante la Quaresima e nei giorni “di magrofleischlosdi magro” venivano infatti banditoverboten, verpöntbanditi i prodotti animali e quindi anche il lardo, che è grasso di maiale. Il legame con la religione rivelarsisich erweisensi rivela ancora più stretto se si pensa alla frittura chiamata tempura, che a differenza di quanto molti pensano non è nata in Giappone, ma in Europa. Il nome derivareherkommen vonderiva infatti da Quattro temporaQuatemberQuattro tempora, il mercoledì, venerdì e sabato delle settimane collocatoangesetztcollocate all’inizio delle quattro stagioni. Si tratta di la ricorrenzaFeiertagricorrenze liturgiche nelle quali era prescritto il il digiunoFastendigiuno e, il venerdì, l’l'astinenzaEnthaltsamkeitastinenza, che consisteva nel mangiare “di magro”, dunque fritto di verdura e di pesce, un’usanza portata in Giappone dai missionari europei a partire dal XV il secoloJahrhundertsecolo.

    Dal Medioevo a oggi sono cambiate molte cose, ma non l’amore degli italiani per i fritti, che ha ispirato la creazione di piatti che hanno conquistareerobernconquistato tutti. A partire dalla pizza fritta napoletana, nata nel il dopoguerraNachkriegszeitdopoguerra, quando le mogli cercavano di arrotondare il bilancio familiaredas Haushaltsgeld aufbessernarrotondare il bilancio familiare vendendola direttamente sull’l'uscio di casaHaustüruscio di casa, come nel bellissimo film di Vittorio De Sica L’oro di Napoli, nel quale Sofia Loren interpreta appuntogenauso, ebenappunto una venditrice di pizza fritta.

    Neugierig auf mehr?

    Dann nutzen Sie die Möglichkeit und stellen Sie sich Ihr optimales Abo ganz nach Ihren Wünschen zusammen.