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    Via Appia

    MEDIO
    Adesso Audio 9/2023
    Via Appia
    © Carolina Espinosa
    Von Eliana Giuratrabocchetti

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    La Via Appia unisce Roma con Brindisi, il Centro Italia con il Sud. Scopriamo insieme i motivi che hanno portato alla costruzione di questa strada così importante per i Romani.

    Da Roma a Brindisi corre una strada antica dove è stata scritta tanta storia: collega la la capitaleHauptstadtCapitale al Sud Italia, passando per la la campagnaLandcampagna romana e toccando città con un grande il passatoGeschichtepassato e paesaggi brullokahlbrulli, tipici del il MeridioneSüditalienMeridione.

    La costruzione della Via Appia inizia nel 312 a.C.v. Chr.a.C. per iniziativa del il censoreZensorcensore Appio Claudio Cieco, da cui prende il nome. L’idea è di collegare Roma con l’l'alleatoAlliierte/ralleata Capua, che si trova in un territorio toccatobetroffentoccato dalla seconda la guerra sanniticaSamnitenkriegguerra sannitica (326-304 a.C.). La la nascitaEntstehungnascita di questa via è quindi legata a lo scopoZweckscopi militari: l’l'esercitoHeeresercito romano deve potersi muovere il più velocemente possibile.

    Solo in un secondo momento si pensa di prolungareverlängernprolungare la strada fino all’Adriatico. Nel 268 a.C. la Via Appia tocca Benevento e nel 190 a.C. è il turno di  Brindisi. Da quel momento, Roma ha un collegamento diretto con la Grecia, l’Oriente e l’Egitto. Da qui partono tutti i il commerciohier: Handelsstromcommerci e le la spedizione militareFeldzugspedizioni militari per queste terre lontane. Da qui passa la ricchezza. L’importanza della Via Appia cresce al punto da essere definita regina viarum, “la regina delle strade” di epoca romana.

    Lunga 360 il miglioMeilemiglia romane, circa 553 chilometri, in origineursprünglichin origine la Via Appia parte da Porta San Sebastiano. La maggior parte della strada è ancora oggi in il basolatoPflasterbasolato, ovvero rivestita da la lastraPlattelastre di la rocciaFelsroccia vulcanica. Normalmente lungo le vie consolari i Romani costruivano le loro la tombaGrabtombe. La Via Appia non è da meno, anzi, lungo il suo il rettilineogerade Streckerettilineo si trovava una doppia la filaReihefila di monumenti funerari: la steleGrabstelesteli, il cippoSäulenstumpfcippi, statue, l'araAltarare, piramidi, il sepolcroGrabstättesepolcri, il tempiettokleiner Tempeltempietti o grandi  mausolei; poi, con l’arrivo dei il cristianoChristcristiani, anche catacombe. Le più importanti sono quelle di San Sebastiano, luogo di sepoltura temporaneovorübergehendtemporanea degli apostoli Pietro e Paolo. Questi monumenti sono oggi in gran parte distruttozerstörtdistrutti, trasformatoumgewandelttrasformati o demoliti. Dal IV al VI secolo, infatti, la Via Appia conosce una fase di decadimento a causa di guerre e invasioni. Non solo. Le famiglie di il nobileAdeligernobili romani che avevano costruito lungo il suo percorso le loro ville patrizioPatrizier-patrizie iniziano a usare le tombe come il posto di guardiaWachpostenposti di guardia o la torrettaWachturmtorrette. L’esempio più famoso è il mausoleo di Cecilia Metella, diventato la torretta di avvistamento del Castrum Caetani, il castello della famiglia nobile Caetani.

     

    Den vollständigen Artikel lesen Sie in der Adesso-Ausgabe 9/23!

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