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    Leonardo da Vinci

    DIFFICILE
    Adesso 5/2019
    Leonardo
    © Georgios Kollidas/Shutterstock.com
    Von Salvatore Viola

    Nell’l’immaginarioVorstellungsweltimmaginario collettivo, il il genioGeniegenio ha la barba e i capelli lunghi e candidoschlohweißcandidi, le le sopracciglia pl.Augenbrauensopracciglia foltodichtfolte e lo lo sguardoBlicksguardo del visionario. In una parola, ha l’l’aspettoAussehenaspetto del vecchio Leonardo da Vinci (1452-1519).

    Genio per la necessitàhier: Drangnecessità

    Nel Trattato della pitturadt. Titel: Traktat über die MalereiTrattato della pittura, l’l’allievoSchülerallievo di Leonardo Francesco Melzi (1491/93-1568/70) ha raccolto la notaNotiznote e l’appuntoAufzeichnungappunti del Maestro. Nel primo volume, al paragrafo 20 (secondo l’ordine del Codice Vaticano-Urbinate 1270) troviamo una sorta di l’elogioLobelogio dell’occhio, lo strumento attraverso il quale “l’l’animaSeeleanima rappresentarsiwahrnehmensi rappresenta tutte le varie cose di natura” e, per averle viste, “sta contenta nelle le umane carceri pl.menschlicher Kerker (Körper)umane carceri”. Nella sua la semplicitàSchlichtheitsemplicità, nella sua stupefacente chiarezza, il il centroMittelpunktcentro del pensiero di Leonardo è tutto qui: vedere è vivere e vivere è andare oltre il limite angustobeengtangusto, la la prigioneGefängnisprigione della propria carne e della propria l’umanitàMenschheit, Menschlichkeitumanità. Se non vede il mondo, l’anima è come morta. Le “le tenebre pl.Finsternistenebre” evocate nell’elogio sono quelle dell’l’ignoranzaUnkenntnis, Ignoranzignoranza. Pittore, lo scultoreBildhauerscultore, architetto, lo scienziatoWissenschaftlerscienziato, l’anatomista m./f.Anatomanatomista, l’inventore m.Erfinderinventore; Leonardo è ciascuna di queste cose e tutte insieme, un l’onnivoroBegierigeronnivoro di sapere. Per lui la la conoscenzaWissen, Kenntnisconoscenza è la fonteQuellefonte di vita, come il il nutrimentoNahrungnutrimento o l’aria che si respira. Genio per necessità, dunque, non per la scelta(freie) Entscheidungscelta. Non a caso paragonarevergleichenparagona la propria la smaniaBegiersmania di sapere al mare che, batterehier: aufwühlenbattuto dai venti, non poter fare a menonicht anders könnennon può fare a meno di volgereumschlagenvolgere in la tempestaUnwettertempesta, o al magma del vulcano che, sotto la pressioneDruckpressione, non riesce a evitarevermeidenevitare di fuoriuscireausströmenfuoriuscire, generando una grande esplosione. Leonardo non sa fare a meno di conoscere, di sapere tutto ciò che il suo lo spiritoGeistspirito è capace di trattenereaufnehmentrattenere.

    Il valore dell'l’esperienzaErfahrungesperienza

    La sete di sapere non basta, però, a definire Leonardo. Invisibile è per lui il confine tra sapere e saper farein der Lage sein, könnensaper fare, con un sostanziale il ribaltamentoUmkehr, Wenderibaltamento della visione platonicoplatonischplatonica della scienza. Il il primatoVorrangprimato dell’esperienza sulla la ragioneVernunftragione è affermato senza mezzi terminiohne Umschweifesenza mezzi termini: “La sapienza è la figliolahier: Kindfigliola della esperienza”. Ed eccolo, infatti, mettere in praticaumsetzen, anwendenmettere in pratica la sua conoscenza o sottoporre alla prova dei il fattoTatsachefatti ogni scoperta, ogni l’intuizione f.Einfallintuizione. L’esperienza è la madre di ogni certezza, ma è veroanche il contrario: “Quelli che si innamoran di pratica senza scienzia son come ’l ’l nocchier (il nocchiero)Steuermannnocchier ch’entra in il navilio ant.Schiffnavilio [naviglio] senza il timoneSteuer, Rudertimone o la bussolaKompassbussola, che mai ha certezza dove si vada”.

    L'uomo vitruviano

    Uomo vitruviano

    Un uomo inscrittoeingezeichnetinscritto in un quadrato e in un il cerchioKreiscerchio. Nel il disegnoZeichnung]disegno forse più famoso di Leonardo, conservato nel Gabinetto dei disegni e delle stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, salta immediatamente agli occhi la perfezione delle proporzioni. Eppure non è tutta farina del suo saccoseine Erfindungfarina del suo sacco. A spiegarne l’origine, nella nota manoscrittohandschriftlichmanoscritta che lo circonda, è lo stesso Leonardo: il disegno, scrive, riproduce il corpo umano secondo le la misuraMaßemisure stabilite dall’architetto romano Marco Vitruvio Pollione (80 a.C. circa - 20 a.C. circa) nel suo De architectura.


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