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    Sulle orme di Raffaello

    MEDIO
    Adesso 5/2020
    putti
    Von Eliana Giuratrabocchetti

    Dalla Madonna Sistina, con gli l'angiolettoPutte, Engelchenangioletti forse più famosi del mondo, agli affreschi delle stanze del Vaticano, dallo lo Sposalizio della Verginedt. Titel: Vermählung MariensSposalizio della Vergine all’Annunciazionedt. Titel: VerkündigungAnnunciazione: le opere di Raffaello hanno cambiato radicalmente il modo di fare arte. I suoi il contemporaneoZeitgenossecontemporanei lo chiamavano “il divin pittore” e oggi – con Michelangelo e Leonardo da Vinci – è considerato uno dei tre “il mostro sacrohier: ganz Großermostri sacri” del Rinascimento italiano. In occasione dei 500 anni dalla sua morte, vi accompagniamo nei luoghi in cui Raffaello è cresciuto e formarsisich ausbildensi è formato, nelle città che hanno influenzato la sua arte e in quelle che lo hanno definitivamente consacrareverherrlichenconsacrato. Da Urbino (nelle Marche) a Città di Castello (in Umbria), passando per Firenze e Roma, seguiteci in un meraviglioso viaggio sulle ormeauf den Spurensulle orme di un artista che, per la perfezione e l’armonia raggiunte con la sua arte, è stato osannarepreisenosannato come nessun altro.

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    Madonna Sistina

    Madonna Sistina, olio su tela (265 x 196 cm), 1513-1514 circa, Dresda, Gemäldegalerie.

    “Le vere star di questo dipinto siamo noi: i due angioletti appoggiati alla la corniceRahmencornice inferiore. Ci avrete sicuramente riconosciuti, perché siamo riprodotti su puzzle, quaderni, tazze, magliette vendute in tutto il mondo. Siamo proprio sotto la nuvola sulla quale poggia la Madonna col Bambino in braccio, con il papa San Sisto alla sua destra e Santa Barbara a sinistra. Siamo stati dipinti su la richiestaAuftragrichiesta di papa Giulio II per la chiesa di San Sisto a Piacenza e con i frati benedettini siamo rimasti per più di due secoli. Poi, per sanare dei i debiti pl.Schuldendebiti, nel 1757 ci hanno venduto per una cifra di circa 120.000 franchi. Chi poteva permettersisich gönnenpermetterselo? Soltanto un re, e in questo caso parliamo di Augusto III, re di Polonia, o Sassonia. Siamo stati trasportati a Dresda e, quando siamo arrivati, il re in persona ci ha accogliereempfangenaccolto esclamando: “Fate posto al grande Raffaello!” Tanta era l’ammirazione che ha persino spostato il trono, per poterci vedere meglio. Qui siamo stati fino alla seconda guerra mondiale, quando ci hanno nascosti in un tunnel a sud di Dresda. Poco dopo la fine della guerra siamo stati trovati dai soldati russi e trasportati a Mosca per essere di nuovo rinchiusi, questa volta nei il depositoLagerdepositi del Museo Puškin. Dopo lotte e rivendicazioni, ci hanno rimandato a casa. O meglio, in quella che consideriamo la nostra seconda casa, perché la prima resta sempre Piacenza”.

     

    Kommen Sie mit auf unsere Reise auf den Spuren Raffaellos und entdecken Sie zwei weitere seiner "sprechenden" Kunstwerke in der Adesso-Ausgabe 05/2020!

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